CONTRO I SENSI DI COLPA IMPARIAMO AD AMARCI

Oggi parleremo di uno stato psicologico che accompagna molte persone nel corso della loro vita e che tutti hanno provato, provano o proveranno: il senso di colpa. Andando ad analizzare questa emozione negativa più nello specifico, possiamo dire che il senso di colpa rappresenta quel vissuto psicologico in cui un individuo vive dentro di sé la tendenza ad autosvalutarsi a causa di un proprio comportamento o di  un pensiero che viene ritenuto per lui inammissibile.
Questo stato d’animo si può ritrovare in differenti contesti, partendo dalle storie sentimentali finite male, sino ad arrivare al non avere abbinato bene i colori di un vestito in un’occasione di vita importante. A tal proposito, ricordo di un cliente che si sentiva profondamente in colpa per non essersi vestito adeguatamente il giorno della tesi di laurea della sorella e di come i suoi genitori glielo avessero fatto fortemente pesare. Ricordo anche di una ragazza che si sentiva molto angosciata per avere avuto la sua prima esperienza sessuale prima dell’età che, secondo sua madre, sarebbe stata il momento adeguato. Ecco, questi sono degli esempi tipici che appartengono alla sfera dei sensi di colpa: i casi in cui i genitori esercitano una forte influenza. Sulla base di quanto appena presentato, ci è possibile rilevare quanto, in molti casi, il giudizio dei genitori rappresenti una delle matrici maggiori che entrano in gioco come fattore scatenante per i sensi di colpa.
Il senso di colpa viene ingenerato in tenera età proprio dai genitori, ad esempio quando, rivolgendosi ai propri figli, rinfacciano quanti sforzi abbiano fatto per potere farli crescere oppure quanto essi soffrano quando i figli non ubbidiscono. Oltre a questi sensi di colpa “diretti” esistono dei sensi di colpa “indiretti”, ovvero quelli che insorgono per non avere rispettato i valori morali appresi dai  genitori o dagli adulti per noi significativi. Nella costruzione della personalità ciò che i genitori indicano come “cosa” giusta e ciò che, invece, segnalano come “cosa” sbagliata diventa un parametro che può generare un forte senso di colpa quando commettiamo ciò che l’adulto ci ha sempre insegnato essere sbagliato.
Anche se non è facile, è bene ricordarsi che, nel momento in cui non arrechiamo danni agli altri, non dobbiamo giudicarci per ciò che facciamo, bensì imparare ad amarci, anche se quello che facciamo non sarà condiviso dagli altri, genitori compresi.  

Redazione S.P.P.R
(Psicologo Porta Romana-Milano)