I DISTURBI ALIMENTARI: ANORESSIA E BULIMIA

Negli ultimi anni all’interno della nostra società si è rilevato un notevole aumento di quelle che vengono definite patologie legate all’alimentazione o disturbi alimentari.

Stanno aumentando sempre più i casi di ragazze (questa malattia si manifesta nelle persone di sesso femminile nel 90 % dei casi), generalmente adolescenti, che sono profondamente preoccupate per il loro aspetto corporeo e temono di ingrassare.

Questa forte angoscia per il timore di aumentare di peso le porta ad assumere dei comportamenti molto pericolosi per la loro salute fisica.

Il comportamento maggiormente messo in atto per non aumentare di peso si basa su restrizioni dietetiche “fai da te” che, sostanzialmente, si basano su una drastica riduzione delle calorie introdotte durante la giornata, un'eccessiva attività fisica, l'utilizzo di lassativi o il vomito autoindotto. .

Alcuni studi sembrano mettere in evidenza come questi problemi alimentari nascano e si sviluppino nei Paesi a forte industrializzazione, in cui il cibo è presente ovunque ed è di facile accessibilità.

Un altro aspetto estremamente importante, che è legato a fattori culturali, riguarda la grande enfasi alla magrezza come fosse un valore.

All’interno della popolazione delle giovani donne vengono registrati casi di disturbi alimentari che presentano un’insorgenza verso i 14 anni e proseguono per tutta la tardo-adolescenza. Spesso, quando il calo di peso diventa eccessivo, la ragazza che “vive” questa malattia viene ricoverata in ospedale per aiutarla a tornare ad un peso corporeo non pericoloso per il suo stato di salute.

Bisogna anche dire che non tutti i casi vengono ospedalizzati, infatti esiste una percentuale di ragazze che, dopo una fase di anoressia, riesce a guarire completamente e a non ricadere più nel disturbo.

Le modalità attraverso cui queste ragazze cercano di scendere di peso vanno da quelle che vengono definite “condotte restrittive” a quelle che vengono chiamate “condotte di eliminazione”. Le “condotte restrittive” si basano sulla drastica restrizione di cibo che la persona impone a se stessa (più tipiche nell'anoressia nervosa, ma non solo), mentre quelle eliminatorie si basano sull’induzione del vomito, uso di diuretici, lassativi (maggiormente in uso nella bulimia nervosa, ma non solo) ecc.

Attualmente, per chi soffre di questo disturbo, esistono diverse possibilità di aiuto come centri specializzati, gruppi di auto-aiuto ed approcci psicoterapici.

Studio-Porta Romana-Milano