CONFLITTI TRA FRATELLI: UN GENITORE CONTESO DAI DUE FIGLI

Buongiorno,
sono una mamma di 45 anni di due figli uno di 20 anni (femmina) e uno di 18 (maschio). I ragazzi hanno sempre avuto un rapporto conflittuale o scostante che è andato peggiorando con il passare del tempo. Io ho sempre cercato di aiutarli ma forse ho sbagliato approccio in quanto, specie con il maschio, ho un rapporto di poco rispetto e arroganza, da parte sua. La femmina è più tranquilla ma non sopporta il fratello per via del suo carattere e anche per il fatto che io pur di aiutarlo a superare le sue continue crisi  di nervi cerco di accontentarlo a risolvere i suoi problemi. Siamo arrivati comunque al punto che la femmina litiga con me per via del fratello e non gli parla. Il maschio è esigente e non sopporta la sorella. Fondamentalmente è un bravo ragazzo ma non so come prenderlo perché quando si arrabbia o se ne va di casa o dice di tutto urlando.
Come mi devo comportare?
 
F.

LO PSICOLOGO RISPONDE

Gentile lettrice,
è per noi importante trasmetterle la nostra vicinanza per quanto concerne il periodo difficile che lei sta vivendo con le persone più importanti della sua vita, ovvero i suoi figli e nello specifico con il figlio maschio. Il suo racconto mette in luce tre difficoltà che in realtà potrebbero essere tra esse collegate:
1) la sua difficoltà nella gestione della sua relazione con il figlio maschio
2) la difficoltà nel dovere mitigare i conflitti tra il maschio e la femmina
3) la difficoltà nel riuscire a ‘sedare’ l’ipotetica gelosia della sorella nei confronti del fratello
4) il suo conflitto interiore che nasce dal suo senso di colpa circa la presenza di suoi ipotetici sbagli nell’educazione del ragazzo
Ovviamente, non conoscendo nello specifico quali siano i problemi tra lei e suo figlio, ci limiteremo a fornirle delle ‘linee guida’ che speriamo possano esserle d’aiuto. Il primo aspetto riguarda, se le è possibile, il cercare di evitare di creare ‘alleanze’ con l’uno o con l’altro figlio, in modo tale da non alimentare la competizione ed il conflitto tra i fratelli. Secondo aspetto, provare ad attuare una comunicazione trasparente con entrambi, cercando anche di trasmettere le ‘comunicazioni importanti’ quando entrambi i suoi figli sono presenti. Terzo aspetto, potrebbe essere utile cercare di ‘leggere’ quale disagio interiore suo figlio cerca di comunicarle attraverso certi comportamenti (con la scuola, con il gruppo dei pari, nei confronti di certi comportamenti genitoriali o del presente o del passato, verso ipotetiche alleanze interne alla vostra famiglia ecc.).
Dal suo racconto non emerge mai nessun riferimento alla figura paterna. Sarebbe interessante, nel caso il padre sia presente all’interno della vostra famiglia, comprendere quali sono le sue posizioni, in termini comportamentali e di idee, verso i problemi che lei ci ha narrato.
Un caro saluto

Staff Psicologo Porta Romana-Milano