LA MORTE IMPROVVISA DI MIO MARITO MI HA TOLTO LA VOGLIA DI VIVERE

Cari dottori mi chiamo Emma e da circa 7 mesi, dopo 34 anni di felice e bellissimo rapporto mi sono ritrovata nell’incubo peggiore che mi potesse capitare: la morte improvvisa di mio marito. Era da qualche mese che accusava forti dolori alla schiena ed ogni tanto era un po’ spento, senza forze. Era andato in pensione da circa due anni e le cose tra di noi andavano benissimo, avevamo comprato una casa al mare e andavamo via spesso in montagna per funghi. Soltanto nell’ultimo mese aveva cominciato ad avere dei problemi fisici, ma mai né io né lui avremmo mai potuto immaginare che questi problemi lo avrebbero portato alla morte. Oggi mi ritrovo sola, senza forze, mi costringo a fare le cose, non voglio più vedere i nostri vecchi amici. L’unica cosa che mi dà un po’ di gioia sono le mie due nipotine che però mia figlia mi fa vedere solo due volte al mese, insomma niente ha più senso. Piango tutti i giorni e vado a trovarlo al cimitero tutte le mattine. Lo vedo ovunque, la casa me lo ricorda continuamente e tutte le notti prego il signore perché mi porti in cielo da lui. Adesso i miei figli vogliono che vada al mare con loro, ma io proprio non me la sento. Non pensavo sarebbe andata così, la vita a volte è atroce.

Cara Emma,

dobbiamo ammettere che leggere la sua lettera ha prodotto in noi tutti un forte senso di vuoto ed immaginiamo che il suo vuoto interiore, da ciò che si evince dalle sue profonde e “ferite” parole, in questo momento le appaia come qualcosa di incolmabile e forse, in parte, lo è.

Molte persone, quando perdono la persona con la quale hanno condiviso un amore quasi “eterno”, raccontano che la loro esistenza si è trasformata in un film in bianco e nero, in cui tutto appare senza colore, e quel poco di colore che si vede, ogni tanto, lo portano i ricordi dei bei momenti passati insieme al compagno scomparso. Niente di più vero. Ma è anche possibile dimenticarsi o non soffrire più, dopo che si è perduto un compagno di vita, in modo del tutto inaspettato? Diremmo proprio di no, non è possibile. Ed è per questo che noi, come molte delle persone che ci leggono, le siamo vicini perché non bisogna mai dimenticarsi che siamo tutti uniti dall’amore e dal senso di appartenenza ad una collettività (aspetto che purtroppo delle volte ci sfugge).

La sua storia, però, esprime anche degli elementi da cui si può ripartire, non per cancellare il passato (questo sarebbe impossibile), ma per cercare di dare ancora oggi un significato alla sua vita. La sua vita per suo marito era qualcosa di importante, ma lo è ancora adesso sia per i suoi figli, per i suoi amici ed anche per chi vede in lei un punto di riferimento, come le sue nipotine con cui ha la possibilità di potere stare insieme quest’estate. Lei stessa ci racconta che tramite i loro occhi questa vita dura le torna ad apparire un po’ meno dura. Ecco, Emma, è propria da questi flebili segni di vitalità, che dentro di lei si muovono, che può cominciare a ritrovare energia. Quasi certamente il cielo di cui lei parla non ha nessuna fretta di “prendersela” e sicuramente le sorriderà vedendola abbracciata ai suoi cari in vacanza. Probabilmente quello stesso cielo le chiederà di dedicarsi a quelli che hanno ancora bisogno di ritrovare il suo amore, lei per prima.

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