IL TIMORE DI NON ESSERE PORTATA PER LO STUDIO

Gentile Dottore mi chiamo Elisabetta, ma tutti mi chiamano Betta, lo faccia anche lei. Ho 23 anni e frequento il secondo anno fuori corso della facoltà di Economia e Commercio. Comincio con il dire che in realtà avrò frequentato al massimo cinque lezioni da quando è cominciato l’anno accademico. Prima di questa facoltà mi ero iscritta ad Archeologia e l’anno prima ancora a Giurisprudenza. In tutto, sommando tutte e tre le facoltà avrò dato cinque esami. Mi rendo perfettamente conto che c’è qualcosa che non va, non so proprio che pesci prendere, tutti mi dicono di lasciare perdere, mi dicono che non sono portata per l’università. Inoltre per preparare gli esami ci metto davvero molto tempo, sono incostante, non riesco a studiare in biblioteca e faccio fatica a memorizzare i concetti. Il problema è che non potrei dare una tale delusione a mio padre, cioè non mi sento di abbondare l’università e di mettermi a lavorare. Lui tiene molto al fatto che io studi, vorrebbe vedermi laureata, affermata e soddisfatta degli sforzi. Io in parte condivido quello che mi chiede, dall’altra parte non so se io ho un problema nel metodo di studio o se è semplicemente il fatto che non sono portata. Chiedo a lei, cosa si può fare per rispondere a queste domande.
Salve.

LO PSICOLOGO RISPONDE

Cara Betta,

Ci rendiamo conto di quanto sia difficile studiare, nonostante alcuni pensino, erroneamente, che sia una scelta di comodo dettata dalla semplice voglia di non lavorare o di protrarre nel tempo un'incapacità decisionale. Questo argomento chiama in causa molti ragazzi della sua età che, come lei, si pongono molte domande al riguardo.

E' importante sapere che, spesso, lo studio può creare momenti di ansia, stress e difficoltà interiori proprio dettate dal fatto che il raggiungimento 'della boa', intesa come la fine del percorso accademico, sembra essere sempre molto lontana. Inoltre, a volte non è facile avere le idee chiare su quale sia il percorso accademico migliore per noi stessi, per le nostre attitudini e convinzioni. Se oltre a ciò va ad inserirsi anche la difficoltà del non volere deludere i desideri, sogni e frustrazioni dei nostri genitori 'la frittata è fatta'.

E bene rassicurarti subito dicendoti che non esistono persone incapaci di studiare. Tutti, se stimolati nel giusto modo, possono farcela, pensa che sin da quando si nasce siamo abituati all’apprendimento. Ricordati che apprendere rappresenta il meccanismo cardine dello studio, anzi lo studio è apprendimento. Sulla base di quanto appena scritto, Betta sei capacissima di farlo, forse potresti migliorare nel metodo, cercare strategie per accrescere le tue performance; se hai bisogno esistono libri che parlano di vari metodi quali le mnemotecniche. Forse, nel tuo caso, converrebbe che tu valutassi la motivazione che ti spinge verso lo studio.

Senza una spinta motivazionale la barca non si muove, senza una giusta motivazione i pesi diventano più pesanti, senza la giusta energia ci si sente come nelle sabbie mobili ed un genitore può non essere sempre il giusto punto su cui aggrapparsi.

Un genitore, “accecato dal bene", può caricare molti dei sui sogni e desideri sulla scelta del proprio figlio.

Cerca di capire se hai voglia di studiare, poi capire dove indirizzare i tuoi studi ed in fine prova a chiudere gli occhi ed immaginare che vita professionale desideri per te. Chi scala una montagna e fa fatica lo fa perché la ama.

Staff Psicologo Porta Romana-Milano