SINCERITA' E OSSESSIONE TRA FIDANZATI
Buongiorno
provo a scrivervi in breve la mia storia. 9 mesi fa è nata, in modo spontaneo ed imprevedibile, una grande storia di amore e passione con un ragazzo di qualche anno più giovane di me (5 anni in meno).
Tra noi era tanta la sintonia, la felicità nello stare insieme, la appassionata intimità che entrambi abbiamo avvertito fosse amore. Ci "sentivamo" in profondità. Ci perdevamo uno nell'altra.
Verso l'inizio della nostra frequentazione (su espressa sua domanda) gli ho confidato una mia vecchia relazione con il mio datore di lavoro di allora, che lui conosce e non stima. Gli ho spiegato che vedevo in questo uomo un uomo forte, che mi piaceva e che poi ho capito molto in fretta che non era una storia sana per me. Ed allora ho chiuso. Il mio ragazzo mi ha giudicata per questo, mi ha detto che non era una storia consona alla persona che sono io. "Ma come hai fatto a stare con uno così?" Ha provato un senso di schifo, mi sono sentita mortificata ma ho cercato di comprendere.
Dopo questa confidenza ho avuto paura di raccontare le storie del mio passato, il mio ragazzo mi faceva spesso domande anche molto dirette su come avevo vissuto la intimità sessuale con gli ex, se avevo avuto altri ragazzi più giovani di me, con quanti uomini in tutto ero stata tra relazioni e flirt. Ho detto delle bugie, ho fatto delle omissioni; non perchè avessi qualcosa da nascondere ma perchè temevo che lui distorcesse i miei racconti. Che mi giudicasse ancora.
Ho avuto paura.
Il tema "passato" comunque è stato una costante in tutti i mesi - bellissimi - trascorsi insieme. Finchè il mio ragazzo non se ne è fatto una malattia. Ha iniziato ad insistere, dicendo che sapeva che non ero sincera, che non gli avevo raccontato tutto. Così un giorno, presa dalla disperazione e dal senso di colpa, gli ho raccontato tutte le mie storie più o meno importanti del passato (alla fine ho dovuto ammettere che gli avevo raccontato delle bugie a riguardo).
Da quel giorno, lui è stato molto combattuto e tormentato. Mi ha spiegato che aveva perso la fiducia in me, che prima era totale. Ho sentito che non mi stimava più. Mi ha detto che non poteva perdonare il fatto che gli avessi mentito, l'ha vissuto come un tradimento. Mi ha detto che se lo avessi amato sinceramente e profondamente, non sarei riuscita a dirgli delle bugie.
Mi ha chiesto di giurare che gli avessi detto tutta la verità. Mi sono rifiutata di giurare, non mi sembrava giusto. Gli ho aperto tutto il mio cuore, questo gli doveva bastare.
Per lui il nostro rapporto deve finire perchè non sussiste la possibilità di un futuro, teme che se un giorno dovesse emergere un'altra mia bugia, ciò lo ucciderebbe.
Anche se a parole abbiamo decretato la fine del nostro rapporto, nei fatti non riusciamo a lasciarci, nel senso che cerchiamo sempre l'occasione per vederci e per organizzare qualche giornata (o qualche momento) per stare insieme. Ma poi inesorabilmente finiamo per rovinare ogni occasione, litigando, ferendoci con le cattiverie, trattandoci in modo ingiusto. Ci amiamo davvero, sentiamo che c'è un legame profondo. Ma non riusciamo più a stare insieme senza litigare, senza farci del male. E' una grande sofferenza, non so più cosa fare. Mi sembra che siamo due animali feriti e che queste ferite si aprano quando meno ce lo aspettiamo, continuamente, e non vi sia rimedio per curarle, nonostante il grande desiderio di rimarginarle.
Vi sono molto grata per i suggerimenti che mi vorrete dare.
Gentile lettrice,
cominciamo con l’affrontare un concetto di elevata significatività pertinente il tema dell’amore. Spesse volte, anche se non sempre, quando le storie, come è accaduto nel suo caso, iniziano con un forte coinvolgimento, potremmo quasi definirlo un coinvolgimento d’impeto, rischiano, quando questa accecante passione comincia a diminuire, di naufragare..
Nonostante le motivazioni specifiche di tale naufragio possano essere molteplici, possiamo rilevare un tema comune a tutte: un trascorso individuale, precedente alla storia, di solitudine interiore, proprio quella medesima solitudine che è stata madre, e poi figlia, dell’insuccesso relazionale.
Il tema della forte gelosia, poi sfociata in ossessione, da parte del suo ex-compagno è il segnale della mancanza di una base sicura che a questo ragazzo manca dentro di sé.
Potremmo affermare che più questa gelosia si manifesta in modalità ossessiva, più questa ‘ base di sicurezza’ risulterà essere mancante.
Dall’altra parte della relazione c’è lei, con il suo bisogno di affermare la verità spinta dai fantasmi del senso di colpa. Forse anche lei, nella sua dimensione inconscia, cercava di riempire attraverso l’illusione di una verità ‘a tutti costi ‘ una sua zona d’insicurezza.
Forse un’insicurezza che nasce dal bisogno di sentirsi a posto con l’altro, per sentirsi a posto con la propria persona.
Lo Staff,
Studio Psicologo Porta Romana-Milano